Il progetto ICMO è nato nella città bosniaca di Srebrenica nel 2004, nell’ambito di un percorso educativo, tra giovani italiani e bosniaci, sul tema dell’Educazione alla Pace.
Con gli amici di Srebrenica ci siamo impegnati in un difficile lavoro di ridefinizione e di ricostruzione del ben-essere personale e sociale di chi è rimasto vittima del conflitto di ieri ma anche di chi è vittima delle tensioni di oggi.
Con gli amici di Srebrenica ci siamo impegnati in un difficile lavoro di ridefinizione e di ricostruzione del ben-essere personale e sociale di chi è rimasto vittima del conflitto di ieri ma anche di chi è vittima delle tensioni di oggi.
Srebrenica è la città dove si è scritta una delle pagine più tragiche di un conflitto armato che mai come prima ha direttamente coinvolto le popolazioni civili. Sono visibili tutte le contraddizioni che la guerra ed i suoi capitoli criminali, che hanno qui preso il nome di genocidio, hanno lasciato sul terreno. A Srebrenica si incontrano le vittime, ciascuna con una sofferta identità culturale e religiosa, ed è facilmente sperimentabile la difficoltà del cercare di ricostituire un quadro di pacifica convivenza.
Ma a Srebrenica si incontra anche un “senso dell’umano” che continua a guardare con rispetto a sè stesso, a resistere e a non cedere alle suggestioni che hanno alimentato odi, combattimenti e follie criminali.
Da qui l’idea di far nascere un centro di ricerca per l’educazione alla pace proprio in uno dei luoghi più controversi, dove guerra e pace non hanno ancora ben definito i propri confini e dove una sfida per star vicino a chi non si è rassegnato alla guerra ed ai suoi condizionamenti sembra essere la più difficile.